L'Arte della memoria di Giordano Bruno by Fabio Ferruci

L'Arte della memoria di Giordano Bruno by Fabio Ferruci

autore:Fabio Ferruci
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
ISBN: 9788863652017
editore: Anima Edizioni
pubblicato: 2014-02-12T23:00:00+00:00


4.4.3. LE RUOTE DELLA SECUNDA PRAXIS

Poiché è difficile far stare cinque ruote in poco spazio, ne collochiamo solo una, a cui le altre sono simili, e non estesa, bensì ristretta, poiché i trenta vessilli principali sono disposti sulla circonferenza, e i cinque sottomessi a ciascuno di essi sono disposti in scala da questi verso il centro35(fig. 5).

FIG. 5

A questo punto si spiega la struttura, apparentemente incongruente, delle ruote illustrate nella figura collocata allo scopo di esplicare la seconda pratica e di quanto ad esse è permesso a titolo di spiegazione. Se le caselle di queste ruote dovessero infatti essere interpretate come dei ricettacoli per le immagini, ci si troverebbe sicuramente in forte imbarazzo: “Dove sono le sillabe? Perché ci sono sette ruote concentriche? Cosa ci fanno le vocali presentate isolatamente? E perché la ruota più esterna e la seconda sono identiche? Un inutile raddoppio o magari un maldestro errore tipografico della stamperia del Gourbin?”.

Se invece teniamo conto di quanto abbiamo fin qui esposto e ci manteniamo nella convinzione che le ruote non siano dei loci, né vadano realizzate fisicamente, ma consistano semplicemente in raffigurazioni di processi combinatori mentali,36 allora tutto si spiega: la ruota esterna rappresenta i vessilli principali “i trenta vessilli principali sono disposti sulla circonferenza”; se la ruota fosse rappresentata in maniera estesa, allora noi potremmo “vedere” gli attori connessi con i vessilli, ma la ruota è rappresentata in forma “non estesa, bensì ristretta” e così dobbiamo accontentarci dei soli vessilli, immaginando gli attori “all’ombra” di essi. Procedendo verso l’interno abbiamo la seconda ruota che è quella dei vessilli sottomessi, che corrispondono alle lettere assistenti, ovvero ciascuna prima lettera di una sillaba bielementale: ognuna di queste lettere assistenti va articolata nel quinario delle sussistenti, ovvero nelle cinque vocali, che qui si presentano in minuscolo, per evitare confusione con le assistenti, e sono scritte “sfalsate” in modo tale che, leggendo i vari settori della ruota “in verticale” si possano vedere immediatamente tutte le combinazioni sillabiche realizzabili.

Ora possiamo capire chiaramente come, tolta la ruota esterna dei vessilli principali, tutto il rimanente sistema di sei ruote sia in realtà un’unica, grande ruota che serve per la rappresentazione di una sola sillaba: dovrò perciò moltiplicarlo – procedendo verso l’interno – tante volte quante sono le sillabe della parola che vogliamo memorizzare: questo è il senso del “poiché è difficile far stare cinque ruote in poco spazio, ne collochiamo solo una, a cui le altre sono simili […] i cinque vessilli sottomessi a quelli principali sono disposti in scala da questi verso il centro”.

Ciascuno dei vessilli sottomessi indica infatti la prima lettera di ogni sillaba: di essi nella figura è presente appunto solamente il primo, corrispondente alla seconda ruota partendo dall’esterno.



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